
Quando si parla di Data Management, ossia la gestione dei dati, da una prospettiva IT (di Information Technology), ci si riferisce alle pratiche/tecniche, alle architetture ed agli strumenti per ottenere disponibilità, accesso, distribuzione e governo dei dati – lungo tutti i livelli e le infrastrutture tecnologiche aziendali, siano essi nel Data Center dell’organizzazione, siano essi distribuiti in Cloud – per soddisfare i requisiti di “consumo dei dati” di tutte le applicazioni, processi e servizi digitali in uso dagli utenti (interno ed esterni).
Una definizione ampia e al contempo articolata che lascia trapelare tutta la complessità della sfida e delle sue implicazioni all’interno delle organizzazioni aziendali. Una sfida che, tuttavia, trova un elemento risolutivo in un’altra tecnologia (o meglio, modello tecnologico), l’iperconvergenza. Vediamo perché.
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Data Managament, un mercato in crescita che spinge l’iperconvergenza
Secondo il recente report pubblicato da Research Dive la crisi indotta dalla pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto positivo sul mercato globale dell’Enterprise Data Management. Secondo il rapporto, il mercato globale della gestione dei dati aziendali è stato valutato a 62,3 milioni di dollari nel 2018 e si prevede che genererà un fatturato di 136,4 milioni di dollari entro il 2026, con un tasso medio di crescita annua del 10,5% (nel 2020, dalle prime rilevazioni, le dimensioni del mercato sono già arrivate a quota 76 milioni di dollari, proprio per via delle crescenti applicazioni dei sistemi di gestione dei dati aziendali durante il periodo di crisi generata dal Covid-19).
Nonostante l’accelerazione registrata con l’emergenza sanitaria mondiale, i principali driver di crescita del mercato sono da ricercare in esigenze molto più vicine al core business delle aziende, evidenziano gli analisti di Reportlinker.com: a guidare il mercato dell’Enterprise Data Management sono esigenze quali la necessità di ridurre al minimo il TCO, il costo complessivo della proprietà dei dati, e la crescente necessità di gestione dei dati quale elemento cruciale per la continuità aziendale (business continuity).
Motivi che spingono, di conseguenza, un secondo mercato strettamente correlato ai sistemi di Data Management, quello delle infrastrutture iperconvergenti che, stando alle stime di MarketsAndMarkets, dovrebbe crescere da 7,8 miliardi di dollari nel 2020 a 27,1 miliardi di dollari entro il 2025, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 28,1%.

I principali driver di crescita per il mercato globale delle infrastrutture iperconvergenti includono:
- la riduzione del TCO, delle spese in conto capitale e delle spese operative (anche e soprattutto in progetti di consolidamento dei Data Center),
- una migliore e più efficiente gestione dei sistemi a supporto della Data Management,
- una concreta agilità di recupero nei casi di emergenza (da leggere come una più efficace gestione di backup, disaster recovery, business continuity).
Entro il 2023, Gartner prevede che il 70% delle imprese gestirà una qualche forma di infrastruttura iperconvergente, rispetto a meno del 30% nel 2019. Non è dunque un caso che i principali Cloud provider come Amazon, Google e Microsoft stiano da tempo fornendo connessioni con sistemi iperconvergenti on premises per favorire ed accelerare l’hybrid cloud (modello cui ormai tendono quasi tutte le aziende).
L’importanza delle infrastrutture iperconvergenti nelle PMI
L’ascesa del mercato dell’iperconvergenza è dovuta principalmente al fatto che fornisce alle aziende economie di scala simili al Cloud Computing per i Data Center esistenti senza dover fare compromessi in termini di prestazioni, disponibilità o affidabilità. Chi sceglie un sistema iperconvergente lo fa perché cerca una migliore efficienza operativa, scalabilità, tempi di implementazione accelerati, gestione semplificata dei sistemi a supporto dei dati e della Data Management (ma non solo).
Secondo gli analisti il mercato delle infrastrutture iperconvergenti per le PMI dovrebbe guadagnare sempre più terreno poiché sono realtà che devono affrontare tre sfide importanti: capitale, competenze e crescita.
Per superare questi problemi, le PMI adottano il modello pay-as-you-grow che offre la flessibilità di gestire l’infrastruttura IT secondo le proprie esigenze (nonché per far fronte alla forte concorrenza da parte delle grandi imprese ed alle dinamiche di mercati globali sempre più competitivi); in quest’ottica l’HCI (HyperConverged Infrastructure) aiuta le PMI a migliorare la produttività aziendale complessiva grazie ai vantaggi della scalabilità (rispondendo al problema della crescita), dell’efficienza dei costi (rispondendo al problema del capitale) e della semplicità di gestione (rispondendo al problema delle competenze).
[PER APPROFONDIRE COS’È UNA INFRASTRUTTURA IPERCONVERGENTE, COME FUNZIONA E QUALI SONO I VANTAGGI PER LE IMPRESE LEGGI “IPERCONVERGENZA: L’IT AL CENTRO DELL’IMPRESA”]
Perché puntare sull’iperconvergenza per un più efficace Data Management
Perché dunque puntare sull’iperconvergenza per affrontare la sfida della Data Management? Ecco alcuni dei motivi principali.
1) Design semplificato
Il tradizionale design di un Data Center aziendale, anche molto piccolo nelle PMI, comprende silos di archiviazione separati con singoli livelli di server e reti separate che coprono i silos di elaborazione e archiviazione dati (storage). Nell’era pre-cloud questo design andava bene, ed è così che si è evoluto per anni l’IT aziendale, ma nell’attuale era del Cloud, in particolare del modello Hybrid Cloud, è anacronostico e insostenibile (richiede tempo e competenze per il provisioning delle risorse, nonché una manutenzione impegnativa… fuori contesto in uno scenario in cui le aziende necessitano di agilità dei servizi IT e capacità di innovazione continua). Le infrastrutture iperconvergenti semplificano radicalmente le architetture e le operazioni dei Data Center, riducendo i tempi e le spese di gestione di Data Management.
2) Integrazione cloud
Le infrastrutture iperconvergenti sono gestite da un software che solitamente viene distribuito allo stesso modo sia nel Data Center aziendale che nelle istanze Cloud. Per questo motivo l’iperconvergenza rappresenta la migliore base per le aziende che vogliono costruire un cloud ibrido: possono distribuire app nel proprio Data Center ma anche spostarle dinamicamente in ambienti Cloud, in modo molto semplice e agile, facilitando anche la gestione dei dati che “passano” da un ambiente ad un altro.
3) Scalabilità: iniziare in piccolo, crescere in grande
L’iperconvergenza consente di consolidare risorse di elaborazione (server), rete e storage in un’unica soluzione e di far crescere questa “soluzione unica” in modo rapido e senza interruzioni. Il design tradizionale fatto da più componenti hardware separati richiede installazioni, configurazioni ed interventi separati, mentre nei sistemi iperconvergenti le connessioni tra elaborazione, rete e storage sono immediate e gestite da un unico software. Un sistema simile consente scalabilità immediata senza impatti su competenze o processi operativi, iniziare in piccolo e crescere in grande richiede infatti sempre le stesse abilità: sfruttare al meglio il sistema software-defined.
4) Manutenzione semplificata e meno costosa
Per gestire un tradizionale ambiente a tre livelli (server, rete, storage), le aziende hanno sempre dovuto ricorrere a specialisti in elaborazione, networking e archiviazione. Una infrastruttura iperconvergente gestita dal software non solo non richiede più competenze specialistiche per ogni stack infrastrutturale, ma semplifica drasticamente la gestione dei sistemi (liberando così risorse e tempo da dedicare a processi e progetti di valore per il business), con un beneficio importante verso tutti i sistemi e le applicazioni “supportate” dall’infrastruttura iperconvergente (tra cui la Data Management).
5) Agilità
Gli elementi chiave delle infrastrutture di iperconvergenza sono le funzionalità di Backup, ripristino e Disaster Recovery, protezione dei dati e deduplicazione dei dati, nonché funzionalità di analisi e monitoraggio che consentono di avere sempre “tutto sotto controllo”. Un bel mix di tecnologie che offrono alle aziende la massima agilità sia in termini di gestione dinamica delle risorse sia in termini di continuità operativa e ripristino in casi di emergenza. Tutti elementi che consentono di sviluppare un’efficace strategia di Data Management anche sotto il profilo della sicurezza e dell’affidabilità.
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