
Uno dei temi più delicati e, al tempo stesso, decisivi per l’efficienza della struttura IT di una PMI: la sicurezza informatica aziendale. Perché è così importante questo argomento? Semplice, basta una semplice disattenzione o un dettaglio fuori posto per scatenare una serie di condizioni che possono portare conseguenze importanti. Alla base di tutto questo ci sono delle minacce informatiche sempre più difficili da gestire e anticipare.
Il report dell’Europol ci conferma che l’aumento delle minacce informatiche dipende anche dall’AI. La più ampia adozione di modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) e di altre forme di intelligenza artificiale generativa sta migliorando l’efficacia delle tecniche di ingegneria sociale, personalizzando la comunicazione con le vittime e automatizzando i processi criminali.

Ecco perché i pilastri della sicurezza informatica in un’azienda devono essere curati da chi si occupa ogni giorno proprio di cybersicurezza. Per fortuna, Statista ci comunica che quasi la metà dei leader aziendali globali si concentra sulla protezione dei dati nei prossimi anni. Il 43% investirà nella modernizzazione tecnologica e il 34% nella formazione continua sulla sicurezza. Quali sono i principi di questa materia e cosa facciamo noi per contrastare chi vuole minacciare i dati delle PMI?
Indice dei contenuti
Perché la sicurezza informatica è una priorità per le imprese
Semplice: un attacco informatico con violazione dei dati può causare danni importanti a un’impresa, sia d’immagine che in termini di risarcimento economico. Le persone non si fidano più di chi gestisce questi aspetti con superficialità e scelgono competitor che impiegano maggiori risorse su questo fronte.
Chi risparmia sulla sicurezza informatica aziendale e non tutela la propria struttura IT pensa di risparmiare. In realtà rischia di dover affrontare delle conseguenze legali che mettono a dura prova le casse societarie. Non parliamo solo di perdite finanziarie dirette – che comunque possono ammontare a cifre importanti – ma anche di interruzione delle attività operative.
Come sottolinea anche aag-it.com, il lavoro dei criminali digitali è in continuo aumento e i danni si moltiplicano. Il costo medio di una violazione informatica nel 2022 è stato di 4,35 milioni di dollari. Si prevede che la criminalità informatica sia costata all’economia globale circa 7.000 miliardi di dollari nello stesso anno, e questa cifra salirà a 10.500 miliardi di dollari entro il 2025.
Le principali minacce informatiche per le PMI
Il punto da considerare è questo: le minacce informatiche per le piccole e medie imprese sono sempre più evolute. A metterle in piedi non sono più hacker indipendenti e improvvisati: parliamo di gruppi organizzati con risorse enormi e competenze. Il ransomware, il phishing mirato, l’ingegneria sociale: tutto questo aumenta il rischio di dover correre ai ripari con una consulenza informatica mirata.
Phishing e social engineering
Il motivo per cui il phishing resta una delle problematiche peggiori da affrontare è chiaro: sfrutta il punto più debole, l’essere umano. Attraverso le dinamiche avanzate dell’ingegneria sociale, tutto può essere superato. Qualsiasi sistema di sicurezza o firewall avanzato cade se la minaccia viene fatta entrare da una persona inconsapevolmente complice. Gli attaccanti devono semplicemente convincere un dipendente a cliccare su un link malevolo o rivelare le proprie credenziali.
Le tecniche si sono raffinate con messaggi personalizzati, studiati sui profili social delle vittime, che imitano perfettamente la comunicazione aziendale. Un attacco di spear phishing può prendere di mira specificamente il CFO di un’azienda, usando informazioni pubbliche. In più abbiamo delle varianti: smishing e vishing, ovvero la stessa attività del phishing svolta su SMS e telefonata vocale. Che con l’intelligenza artificiale diventa veramente difficile da anticipare.
Malware e ransomware
Qui ci dirigiamo verso la debolezza strutturale delle policy di sicurezza aziendale. Perché il ransomware è un tipo di malware che viene utilizzato per sequestrare i dati e chiedere un riscatto economico. Ma ciò avviene perché il software malevolo ha avuto modo di insinuarsi nell’infrastruttura IT dell’azienda. Non a caso, il ransomware è probabilmente l’incubo peggiore per qualsiasi responsabile IT.
I malintenzionati criptano i dati sequestrati, rendendoli inutilizzabili sui sistemi aziendali fino al pagamento di un riscatto, spesso in criptovalute non tracciabili. Negli ultimi anni è stata messa in pratica una dinamica ancora più insidiosa: la minaccia di pubblicare i dati online se il riscatto non viene pagato.
Ecco perché questa condizione diventa insostenibile: anche se le imprese hanno backup dei dati, devono comunque pagare per evitare che informazioni sensibili finiscano sul dark web.
Il malware che oggi minaccia le aziende esige prevenzione, non basta avere un buon Disaster Recovery Plan: la minaccia si diffonde velocemente, cercando vulnerabilità che provocano danni sempre più difficili da risolvere. Ecco perché è sempre più importante proteggere la rete informatica dai ransomware: questo significa risparmiare una gran quantità di problemi.
Errori umani e policy deboli
Come anticipato, l’aspetto umano è il punto debole dell’intera struttura. La realtà è semplice: gran parte delle violazioni avviene perché qualcuno ha ignorato le pratiche di base della sicurezza digitale. Conosciamo bene i problemi: password deboli utilizzate su più servizi, accessi non revocati a ex dipendenti, database configurati male, aggiornamenti di sicurezza rimandati per mesi.
Le policy deboli aggravano il problema: quando le regole sono troppo complicate o percepite come inutili, i dipendenti trovano scorciatoie. Se cambiare la password ogni 30 giorni con requisiti assurdi diventa un impegno imposto dall’alto, c’è il rischio che qualcuno ignori questi principi.
Creando così un anello debole nella catena e aumentando la superficie di attacco. La sicurezza non è solo tecnologia: serve una cultura aziendale in grado di accogliere i principi della cybersecurity in modo pratico e sensato, altrimenti rimane solo un ostacolo da aggirare.
Come costruire una strategia di cybersecurity efficace
Tre sono i pilastri per realizzare una strategia di sicurezza informatica aziendale: prevenzione, monitoraggio e formazione del personale. Iniziamo proprio da quest’ultima voce: se i dipendenti, ma anche i responsabili e i quadri dirigenziali, sono allineati e conoscono bene le minacce che possono arrivare via email o altro supporto comunicativo puoi evitare i problemi legati al phishing. La scaltrezza e l’attenzione non bastano, serve formazione continua sulle minacce IT.
Serve anche un buon lavoro di prevenzione, un rinforzo all’intera infrastruttura che si definisce attraverso un SOC, un security operation center sempre attivo e pronto per difendere l’azienda da malware, ransomware, DDos e altre minacce informatiche. Senza dimenticare le buone pratiche per ridurre i rischi come la zero Trust Architecture in cui non c’è spazio per l’improvvisazione.
Il monitoraggio è l’ultimo punto di una strategia di cybersecurity aziendale efficace per tutelare i tuoi dati e, in generale, la tua identità pubblica come azienda che si prende cura dei propri clienti: il monitoring. Ovvero, tutte le fasi che consentono a un responsabile della sicurezza di verificare il buon funzionamento dell’infrastruttura IT aziendale.
Tutto questo avviene con un servizio di managed detection e response che consente di rilevare le falle e le criticità, ma anche di intervenire velocemente. In modo costante, con un pronto intervento in modalità h24x7x365.
Strumenti e soluzioni per proteggere la tua azienda
Quali sono i presidi fondamentali da mettere in campo per tutelare la sicurezza aziendale in termini digitali? Il firewall è il primo punto da mettere in evidenza: con un blocco ben strutturato puoi impedire alle minacce di intaccare i tuoi sistemi, e proteggere i dati da malware di varia natura. Ma è importante farti aiutare per scegliere il programma adatto alle tue esigenze.
Non tutti i firewall sono adatti a determinati livelli di sicurezza. Lo stesso vale per gli antivirus che rappresentano un solido riferimento per intercettare i malware che mettono a rischio l’integrità della tua infrastruttura IT. Ma è anche il backup a dare sicurezza perché avere una copia di tutti i dati ti consente di ripristinare i sistemi nel momento in cui vengono resi non disponibili.
Alcune minacce rendono questa cautela non definitiva: il problema continua a seguire l’azienda ma con un buon backup cloud aziendale puoi fare la differenza e risolvere almeno il problema della perdita dei dati.
Come capire se la tua azienda è vulnerabile
Il modo più semplice: affidare questo lavoro ai professionisti della cybersecurity che si occupano proprio di questo: aiutare le imprese a valutare la propria condizione. Questo avviene attraverso una procedura ben nota che prende il nome di test di vulnerabilità informatica.
Attraverso test di penetrazione per anticipare i cyber attacchi e valutazione delle vulnerabilità si possono ridurre i rischi e capire a che punto si trova l’azienda quando si affronta il tema della sicurezza aziendale.
Così si può intervenire, risolvere i problemi e rinforzare le difese. Anche contro minacce avanzate come il pharming e l’opera di SQL Injection contro i siti web e il phishing implementato dall’AI. Vuoi mettere al sicuro la tua azienda? Richiedi un’analisi gratuita del livello di sicurezza della tua azienda.
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