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La via per non restare indietro
Viviamo in un mondo sempre più digitale dove i social media stanno trasformando la comunicazione di tutto il mondo e l’introduzione dell’IoT ha lo scopo di collegare veicoli, persone e macchine tra loro. Le aziende si stanno preparando per la “new era” digitale, utilizzando sistemi e componenti presenti nelle macchine che consentono la generazione di dati cruciali per poi convertirli in un servizio a valore aggiunto.
Possiamo definire questo piccolo quadro con un’unica parola: digitalizzazione, con la quale si intende l’uso di software/applicazioni volti a modificare la nostra interazione come individui o organizzazioni all’interno della società. Siamo “influenzati” dai social come Facebook, Twitter e altri. Il nostro vivere da consumatori è influenzato dallo shopping online e da estese possibilità di interazione con i fornitori per le nostre necessità quotidiane. Il nostro lavoro è condizionato dalla collaborazione digitale, permettendoci di lavorare insieme ovunque con tutti in un dato contesto. In passato, la tecnologia dell’informazione era principalmente un motore per l’efficienza produttiva. Oggi il suo scopo principale è quello di costruire reti tra individui, aziende e enti pubblici per condividere informazioni e fornire servizi che possano avere un impatto positivo.
Anche se in passato la digitalizzazione era spesso percepita come l’ultima spiaggia per le aziende che perdevano terreno, oggi assume l’accezione di implementazione delle tecnologie digitali per cambiare un modello di business e fornire nuove opportunità di guadagno e di valore/produzione.
Opportunità e sfide della digitalizzazione
La digitalizzazione non è più una scelta per le imprese ma una necessità in quanto le aziende sperimentano nuovi modi di fare business nell’era digitale. È importante che la trasformazione digitale si riferisca ai cambiamenti nell’innovazione di prodotto, a nuovi modi di focalizzare l’attenzione sull’esperienza del consumatore, ma anche alla ristrutturazione interna delle pratiche commerciali e della cultura aziendale.
Finora le aziende che hanno sfruttato la tecnologia digitale sono riuscite ad avere molti benefici, tra cui: riduzione dei costi, miglior soddisfazione della clientela, operazioni consolidate, maggior attenzione al cliente, possibilità di pensare a nuovi prodotti e servizi, possibilità di segmentare in modo accurato il mercato, maggiore agilità ed innovazione.
Però, è necessario che la vecchia e la nuova tecnologia si connettano. Deve essere stabilita una nuova cultura organizzativa, assicurandosi che i dipendenti credano nel potenziale della trasformazione digitale. La forza lavoro ha bisogno di una formazione adeguata e di un’opportunità di apprendimento continuo per coltivare le conoscenze e le competenze necessarie per massimizzare l’impatto della trasformazione digitale.
Inoltre, secondo alcuni, spesso è la politica interna, insieme alla paura di perdere il potere nell’organizzazione, che impedisce la digitalizzazione.
Poi, tra gli ovvi ostacoli alla trasformazione digitale c’è la mancanza di chiarezza sul pay-off: le aziende vogliono sapere se potranno ottenere qualcosa di utile dagli investimenti in nuove tecnologie.
Infine, bisogna tenere bene a mente che l’adozione di nuove tecnologie digitali sta aumentando il “cyberspazio” e, di conseguenza, i rischi correlati: è necessario usare un buon sistema di sicurezza che possa proteggere l’impianto industriale e le sue reti.
In quali errori non incorrere?
Sin dagli albori della digitalizzazione non sono mancati alcuni luoghi comuni che hanno cercato di rallentare il diffondersi dell’Industria 4.0. Correggiamone qualcuno:
- La digitalizzazione non riguarda solo il settore IT, essa deve essere legata a tutti i livelli aziendali dall’organizzazione alla cultura d’impresa; è giusto parlare di multidisciplinarietà
- La digital transformation non interessa solo la tecnologia, infatti ha a che fare con il profitto operativo e il miglioramento dei modelli di business
- Ad una buona digitalizzazione non consegue direttamente un equilibrio aziendale, poiché, seppur sia necessario che business ed IT camminino insieme, occorre trovare un punto di incontro tra i due
- Non è vero che solo le grandi società possono digitalizzarsi e che sia giusto seguire il loro esempio nelle metodologie di implementazione, ciascuno deve perciò trovare la soluzione migliore per far si che non sia stato uno spreco approcciare tali tecnologie
- L’uso di nuove tecnologie non riduce la forza lavoro, più che di ridimensionamento è corretto parlare di trasformazione del lavoro in quanto molti lavori scompaiono e nuovi altri nascono
- Non basta implementare la tecnologia, è un processo costante poiché cambia continuamente il modo di utilizzarla e gestirla
Le banche digitali
Anche le banche si sono dovute dare da fare realizzando investimenti nel digitale perché il cambiamento del comportamento degli utenti, le crescenti aspettative, l’esperienza “su più canali” e la digitalizzazione dei business potrebbero portare all’acquisizione di nuovi clienti e ad una maggiore soddisfazione di quelli che già si hanno.
Un possibile problema risiede nello spostamento della quota di mercato verso i grandi player poiché le piccole banche regionali hanno qualche difficoltà a tenere il passo e sicuramente hanno meno mezzi a disposizione. Inoltre, tra i vari cambiamenti che la new digital era porta con sé, il settore finanziario è messo alla prova dalle start-up (in particolare del settore Fintech) che si focalizzano su una particolare tecnologia o su un processo e riescono ad essere più flessibili e veloci quando si tratta di adottare soluzioni innovative ed offrire un’esperienza più personalizzata.
È di fondamentale importanza, per una banca, capire che i tempi sono cambiati ed alcuni clienti potrebbero migrare verso chi offre servizi migliori. Gli istituti bancari detengono un’enorme quantità di dati e devono capire meglio come poterli sfruttare, avvantaggiando così il cliente.
Digitalizzazione, PMI e digital disruption
Come è stato già detto, un grande errore da non commettere è pensare che le PMI non possano anch’esse digitalizzarsi poiché sono di dimensioni più piccole: forse è proprio questo uno dei vantaggi.
In generale è possibile affermare che il passaggio alle tecnologie digitali, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda, indica una voglia di espandersi e di migliorare il proprio business poiché l’innovazione non implica necessariamente l’invenzione di prodotti nuovi o migliori, ma include qualsiasi nuovo approccio all’organizzazione aziendale, alla strategia di marketing o alla distribuzione di prodotti che consenta all’azienda di differenziarsi rispetto ai concorrenti del mercato.
Uno dei principali ostacoli incontrati dalle PMI nel percorso verso la trasformazione digitale riguarda i vincoli finanziari. La limitata disponibilità di capitale, rispetto alle grandi imprese, impone un limite alla capacità delle PMI di investire nella loro trasformazione digitale. Vi è poi un’incertezza sui benefici netti della digitalizzazione che riflette una diffusa mancanza di consapevolezza sui potenziali guadagni derivanti dall’uso di strumenti digitali. Inoltre, vi è un alto grado di incertezza tra le PMI circa l’applicabilità della digitalizzazione e della trasformazione digitale per le loro operazioni. Esistono, inoltre, diverse spiegazioni aggiuntive per il basso utilizzo di strumenti digitali come i servizi di cloud computing. Data la dipendenza dei servizi online-based, non sorprende che il una buona parte delle PMI menziona le carenze nella qualità e nella disponibilità delle infrastrutture digitali locali come ostacoli all’investimento in soluzioni digitali.
Un altro ostacolo alla trasformazione digitale è il fatto che molti dipendenti delle PMI mancano delle competenze digitali necessarie per utilizzare tecnologie digitali all’avanguardia.
Si sente parlare di “Digital Disruption”, termine con il quale si descrive il cambiamento radicale dei mercati e dei modelli di business attraverso la digitalizzazione: letteralmente, la traduzione di “dirompente” potrebbe portare ad un’accezione negativa del termine. Esso va oltre la comprensione convenzionale dell’innovazione: le tecnologie digitali offrono opportunità per la creazione di modelli di business innovativi che dipendono, ovviamente, dal modo in cui le tecnologie aziendali (che usano dati e cloud) riescono ad aiutare le aziende a scoprire nuovi modi per offrire nuovi servizi ai clienti, che alla fine porteranno ad una migliore percezione del “brand”.
La gestione documentale innovativa
Un esempio di buona digitalizzazione può essere quello relativo alla trasformazione digitale della gestione dei documenti, che porta ad una riduzione dei costi (e.g. archiviazione e gestione) e ad un incremento della produttività (e.g. accesso velocizzato alle risorse), nonché alla rivoluzione dell’intero sistema di ottenimento delle informazioni e dei dati.
DESI e la situazione in Italia
La commissione europea ha creato un indice ad-hoc che misura il progresso degli stai membri a livello di economia e società digitale: il Digital Economy and Society Index (DESI). Si compone di molti indicatori i quali possono essere raggruppati in 5 principali aree:
- Connettività, diffusione e funzionalità della banda larga sul territorio
- Capitale umano, dove vengono misurate le competenze digitali della forza lavoro
- Utilizzo di internet, nel quale vengono raccolti e misurati tutti i servizi che i cittadini possono svolgere online
- Integrazione della tecnologia digitale, metro di misura per la digitalizzazione delle imprese e il numero di attività online che il cliente può fare
- Servizi pubblici digitali, metro di misure della digitalizzazione della pubblica amministrazione (e.g. e-Governement)
Stando a questo indice, in alcune degli ultimi rapporti l’Italia non risulta essere in buone posizioni seppur possa contare su caratteristiche socioeconomiche più vantaggiose rispetto ad altri paesi che risultano essere più digitalizzati.
Conclusioni
La digitalizzazione come la viviamo oggi è l’integrazione del cliente nel cuore dell’azienda, il pensiero strategico e quindi il nucleo di tutti i processi. Ciò che è cambiato e continua a cambiare è il modo in cui tutti stiamo interagendo all’interno di questo mondo. Utilizziamo gli strumenti digitali per gestire le nostre interazioni sociali, i nostri conti bancari e le relazioni con le nostre compagnie di assicurazione. E sempre più queste interazioni si trasformeranno in una reale partecipazione che porta ad una vera esperienza del cliente. Mentre sempre più aziende si trasformano, il potenziale è in aumento e le possibilità sono in gran parte inutilizzate. La tecnologia digitale ha la capacità di rivoluzionare le industrie, quindi i dirigenti aziendali non dovrebbero aver paura di pensare fuori dagli schemi e provare qualcosa di nuovo: fare piccoli passi verso la trasformazione digitale, con un piano strategico in mente, è la strada giusta da percorrere.
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