
Uno dei pilastri da verificare quando si parla di sicurezza informatica aziendale: assicurarti che ci sia un buon backup cloud per proteggere i tuoi dati. Cosa succede quando si aprono delle criticità su questo fronte e l’azienda, per qualche motivo, perde le informazioni che custodisce sui propri server? La risposta è facile da immaginare ma è giusto fare il punto della situazione:
- L’azienda si paralizza. Non sai chi sono i tuoi clienti, quanto hai in magazzino.
- Devi ricostruire tutto da zero, se possibile. Questo significa tanto lavoro extra.
- Arrivano pesantissime sanzioni GDPR se hai perso anche dati personali.
- I clienti non sono felici se perdi i loro dati. I danni reputazionali sono importanti.
In definitiva, l’immagine della tua azienda ne risente e lo stesso vale per le finanze. Quindi, con la gestione dei dati non si scherza. Soprattutto se operi in un settore in cui si archiviano informazioni riservate e personali molto delicate. Come avviene, ad esempio, nel comparto medico, in quello legale o istituzionale.
Niente ansia però, una soluzione c’è: oltre a seguire un percorso di verifica delle vulnerabilità ed eseguire dei test di penetrazione per valutare l’efficienza dell’infrastruttura IT, puoi avere un backup cloud aziendale al tuo fianco. Cosa significa esattamente?
Indice dei contenuti
Cos’è il backup cloud e come funziona
Per comprendere la centralità di questo strumento rispetto alla sicurezza aziendale dobbiamo anche definirlo. Il backup cloud in un’azienda è quello strumento che consente di creare una copia dei dati attraverso un processo di archiviazione su server remoti accessibili tramite Internet, e non attraverso supporti fisici locali.
Quello che è importante capire è che – a differenza dell’opzione tradizionale on-premise che esige la gestione diretta di infrastrutture hardware – il backup cloud elimina la necessità di server e infrastrutture IT fisiche in sede, offrendo flessibilità, scalabilità e accessibilità.
In altre parole, non devi più avere la macchina nella tua sede aziendale che archivia i dati e che devi far verificare costantemente da un tecnico specializzato: il backup cloud per le aziende snellisce queste dinamiche e porta tutti i dati verso storage ridondanti basati su più data center.
Quindi, se uno collassa hai sempre una copia dei dati. Aumentando così sicurezza e usabilità dei dati anche per chi lavora da remoto e deve accedere alle informazioni.
Perché il backup locale non basta più?
In realtà non è arrivata la fine assoluta del backup tradizionale su server fisici. La classica strategia 3-2-1 – 3 copie dei dati, su 2 supporti diversi, con 1 copia offsite – può prevedere una soluzione on-premise per il tuo backup aziendale. Il problema è che non conviene più affidarsi solo a questa soluzione. In primo luogo perché è costosa e difficile da gestire in sede: avere un server di archiviazione in azienda vuol dire dover sostenere una serie di costi importanti, e di responsabilità altrettanto onerose.
Il backup locale resta una base solida, anche perché i dati non escono mai dal tuo controllo e puoi ripristinare tutto in pochi passaggi. Ma per le attività che hanno determinate esigenze in termini di scalabilità e sicurezza nei confronti di cryptolocker e altre minacce informatiche evolute, la scelta migliore sarà sempre il backup.
O magari puoi puntare a una gestione ibrida della copia di sicurezza con copia locale per recuperi veloci di file cancellati per sbaglio e backup cloud per un vero disaster recovery.
I vantaggi del backup cloud aziendale
Se il backup locale non è più sufficiente vuol dire che l’opzione cloud ha dei benefici importanti da mettere sul piatto della bilancia. In realtà è così: risparmi sull’infrastruttura IT che devi avere in sede e che è sempre soggetta a guasti, ma migliori anche l’efficienza dei costi con modello pay-as-you-go. Cosa significa questo? Il concetto è semplice: non devi avere a disposizione una macchina super performante in ogni occasione, anche quando il flusso dei dati da archiviare si riduce.
I servizi di backup cloud aziendale ti permettono di pagare quello che consumi, riducendo al minimo le perdite ma aumentando anche la scalabilità on-demand. Questo significa che se, ad esempio, in un determinato periodo dell’anno hai bisogno di maggiori capacità di storage puoi intervenire in modo semplice e diretto sulle risorse.
Con un servizio on-premise, quindi con un server fisico che fa da base per il backup, tutto questo è impossibile. Altro vantaggio essenziale: la sicurezza tramite crittografia e replica tra data center, oltre a capacità di disaster recovery con ripristino rapido dei dati.
Che si tratti di un incendio, un’alluvione, un guasto hardware o un attacco ransomware, avere una copia dei dati in cloud significa che l’azienda può recuperare le informazioni critiche anche se l’infrastruttura fisica viene completamente compromessa. E poi i backup cloud aziendali possono essere programmati e lanciati automaticamente, riducendo il rischio che qualcuno dimentichi di fare la copia manuale.
Backup e disaster recovery: soluzioni complementari
Ecco un errore fondamentale: confondere il concetto di backup con quello di disaster recovery. Diciamolo subito: sono due cose completamente differenti. O meglio, fanno parte della stessa richiesta, ovvero dare sicurezza ai dati aziendali in caso di perdita o furto delle informazioni. Ma nel dettaglio parliamo di attività differenti. Per sintetizzare, il backup è la copia dei dati che puoi ripristinare in caso di perdita o inaccessibilità.
Nello specifico, con il backup dei file aziendali ti focalizzi su quali database copiare, con quale frequenza (di solito giornaliera), dove conservare le copie e per quanto tempo. L’attività di disaster recovery, invece, è la strategia completa per rimettere in piedi l’azienda dopo un evento complesso che include la perdita dei dati.
In questo scenario, il backup è uno strumento della strategia: è una delle azioni da mettere in campo per risolvere il problema insieme a una serie di parametri organizzativi che fanno la differenza. Ad esempio:
- Procedure operative.
- Test periodici.
- Contratti con fornitori alternativi.
- Piano comunicazioni.
- Ufficio alternativo se quello principale è inagibile.
Proprio così: se il danno è dovuto a un incendio, a un terremoto o un allagamento serve anche una sede di appoggio. Il disaster recovery pensa a tutto, non lascia neanche il più piccolo dettaglio al caso. Ancora un punto per spiegare la relazione tra copie di sicurezza e piano operativo? Di sicuro esegui il backup quotidiano ma non fai mai un test di verifica.
Poi arriva l’evento inatteso, provi a fare il ripristino e scopri che i backup aziendali sono corrotti, incompleti, o non sai come procedere in autonomia. Un piano DR, per scongiurare questa situazione, include test periodici dove simuli le varie operazioni per fare anche un check delle copie. Ma anche delle procedure da seguire.
Come scegliere il provider per il backup cloud
Ora, è chiaro che tutte queste informazioni ti portano verso un dubbio: come faccio a scegliere il miglior backup cloud aziendale? Quali sono i parametri che si adattano alla mia realtà? Prima ancora di guardare le offerte, devi sapere cosa ti serve in termini di backup:
- Quali dati vuoi salvare: file e database? Sistemi completi e applicazioni SaaS?
- Sai quale frequenza di backup serve? Giornaliera, continua, ad hoc?
- Qual è la perdita massima accettabile di dati (RPO, recovery point objective)?
- Quanto tempo puoi stare fermo dopo un crash (RTO, recovery time objective)?
- Hai obblighi legali o di compliance che condizionano il tipo di backup?
Con una buona consapevolezza di queste esigenze, inizia il giro di verifiche dedicate alla sicurezza dei servizi. Primo punto: la crittografia dei dati protetti in transito e a riposo è adeguata alle tue esigenze? Bene, se la risposta è positiva passiamo all’autenticazione forte, all’isolamento degli accessi e alle certificazioni del provider e del data centre (ISO 27001, SOC 2, normative locali).
Verifica anche la localizzazione dei dati: in quale paese – e con quale giurisdizione – sono ospitati i server? Se la risposta ti soddisfa si passa a verifiche ancora più importanti come i famosi SLA, gli accordi di servizio, che indicano uptime, accessibilità, tempi di risposta. Diamo un occhio anche ai parametri di scalabilità per verificare se effettivamente è adatta alle tue necessità e a informazioni chiave come velocità di backup e recupero: la latenza e la larghezza di banda contano.
Altri fattori da valutare? Di sicuro la compatibilità con l’infrastruttura IT aziendale, il costo del servizio e quello per funzioni aggiuntive, le clausole contrattuali che potrebbero diventare un problema (ad esempio, che succede se il provider chiude o fallisce?). Anche il supporto tecnico deve essere valutato con attenzione: non puoi accontentarti di una disponibilità saltuaria, la presenza dei tecnici deve essere 24/7/365.
Tutte queste opzioni sono difficili da definire? Comprensibile. Un buon servizio di assistenza informatica aziendale e una consulenza IT personalizzata possono aiutarti a risolvere questi dubbi: noi possiamo aiutarti, chiedi maggiori informazioni per una soluzione di backup aziendale su cloud su misura.
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