L’Intelligenza Artificiale è una risorsa che può espandere le potenzialità dell’essere umano verso confini pressoché inimmaginabili, rivelandosi una tecnologia preziosa per risolvere con efficacia numerosi problemi.
Ci permette di acquisire nuove conoscenze e di comprendere meglio ciò che circonda, oltre a offrirci un valido supporto per semplificare le nostre attività quotidiane.
Non esiste però un unico tipo di AI e anzi si può distinguere tra Intelligenza Artificiale forte e debole in baso al livello di autonomia della macchina che ci troviamo di fronte.
Vediamo quindi quali sono le differenze e come fare a distinguerle con chiarezza.
Indice dei contenuti
Quando si parla di Intelligenza Artificiale forte e debole?
L’Intelligenza Artificiale è la capacità di una macchina, di un computer o di un sistema di imitare le abilità cognitive dell’essere umano, basandosi sulla matematica e la logica per simularne il pensiero.
È quindi una tecnologia innovativa con cui eseguire numerose operazioni prima riservate al solo intelletto umano, quali l’apprendimento, la risoluzione di un problema, la comprensione del linguaggio, la pianificazione di eventi e il riconoscimento di stimoli visivi e sonori.
Una risorsa potenzialmente illimitata con cui si possono raggiungere traguardi innovativi in numerosissimi settori.
Rappresenta il legame più profondo tra automazione e ragionamento e spalanca le porte verso incredibili opportunità nello studio del cervello umano.
Questa tecnologia si è negli anni evoluta e sviluppata e oggi è possibile fare una netta distinzione tra Intelligenza Artificiale debole e Intelligenza Artificiale forte.
Ciò su cui si basa l’AI, infatti, è il tentativo di replicare il comportamento umano risultando credibile ed è utile classificare le macchine in base al livello di autonomia e complessità effettivamente raggiunto.
Ed è così che nasce la teoria di John Searle che pone l’attenzione su questa divisione.
Cos’è l’Intelligenza Artificiale debole
L’Intelligenza Artificiale debole – o weak AI – si comporta come se avesse un cervello umano ed è proprio il come se la chiave per comprenderne il funzionamento.
Non è una tecnologia dotata di un’intelligenza propria paragonabile a quella umana, ma riesce comunque a eseguire funzioni complesse come il riconoscimento facciale o la traduzione automatica di testi.
L’obiettivo non è quindi replicare il comportamento umano o addirittura superare le capacità umane, ma semplicemente portare a termine dei compiti con successo.
Non conta che la macchina sia davvero intelligente, deve solo sembrarlo, e non raggiunge infatti un elevato livello di autonomia dovendo contare sempre su un minimo intervento umano.
Le funzioni che svolge sono comunque complesse e la macchina può risolvere problemi specifici scegliendo la soluzione più congrua e adatta al contesto: il risultato è solitamente più soddisfacente di quello conseguibile da un essere umano.
È quindi prettamente orientata al problem solving e si basa principalmente sull’esperienza pregressa.
L’Intelligenza Artificiale debole non supererebbe il test di Turing, in quanto non è in grado in nessun modo di spacciarsi per un essere umano con credibilità imitandone comportamenti e caratteristiche.
Intelligenza Artificiale forte, una definizione
L’Intelligenza Artificiale forte – o strong AI – è invece una tecnologia estremamente simile all’essere umano, capace di replicarne le abilità cognitive e le competenze emotive.
Grazie a una programmazione sofisticata funziona come se avesse una vera e propria mente e assottiglia sempre di più le differenze tra macchine automatizzate e persone reali.
La tecnologia su cui si basa è quella dei sistemi esperti, ossia una serie di programmi che consentono di replicare le capacità e le conoscenze di una persona esperta in un determinato settore.
Questo sistema inizia inserendo le regole e procedure necessarie, permette alla macchina di applicare dati e nozioni tramite un motore inferenziale e infine predispone l’interazione tra macchina e essere umano.
La strong AI, inoltre, si distingue per una sofisticata capacità di ragionamento, può dimostrare automaticamente i problemi, è dotata di spiccata logica matematica, comprende e analizza il linguaggio ed è in grado di pianificare.
Assomiglia in tutto e per tutto, quindi, a un vero essere umano e secondo gli esperti è solo questione di tempo prima che riesca a replicare un cervello umano in maniera esatta e addirittura superarlo.
Al momento, infatti, non esiste alcuna macchina che abbia superato con successo il test di Turing, ma i progressi tecnologici e scientifici sono tali da lasciare presupporre che manchi davvero poco.
Il futuro dell’Intelligenza Artificiale
Come abbiamo visto, quindi, le prospettive per l’Intelligenza Artificiale sembrano prospere e i progressi raggiunti portano con sé numerose incognite: quanto in là si spingerà questa tecnologia? Potrebbero esserci dei rischi per l’essere umano?
Grazie a tecnologie come Machine Learning e Deep Learning l’AI si è già spinto verso traguardi rivoluzionari ed è difficile capire cosa possa avere in serbo il futuro.
Lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale forte porterà sicuramente le macchine a replicare gli esseri umani in maniera perfetta, interagendo tra loro e sviluppando una sfera emotiva ed empatica quasi del tutto inedita.
Assisteremo alla sviluppo di una autocoscienza e probabilmente le macchine saranno in grado di fare propri i valori etici e morali.
Ma non solo: il contributo che daranno alla vita quotidiana sarà impareggiabile, stravolgendoci positivamente la vita e aiutandoci a svolgere con facilità numerose attività, eseguendo anche compiti prima considerati impossibili.
Insomma, l’Intelligenza Artificiale apre a scenari ancora inesplorati, ma che promettono grandi rivoluzioni e sorprese.
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