L’accessibilità digitale permette a tutti i cittadini di accedere – in modo paritario e rispettando i disability rights – ai servizi informatici pubblici e privati. Questo è un tema fondamentale è l’UE lo sa bene: così come ha approvato al legge sull’intelligenza artificiale, ha fatto lo stesso su questo tema per rendere inclusiva la tua attività. A tal fine si muove l’European Accessibility Act (EAA), ovvero la legge europea sull’accessibilità.
Qualcuno vedrà nell’accessibility act come una rivoluzione, altri no. Quello che bisogna sapere è che abbiamo un decreto legislativo approvato il 27/05/22 che accoglie la direttiva europea n. 2019/882 al fine di allineare tutti i prodotti informatici ai temi dell’accessibilità digitale, dell’inclusive design e dell’assistive technologies.
Vuoi scoprire di più su questo argomento che rientra nell’European Accessibility Act (EAA)? Devi creare non solo siti internet accessibili, ma intere esperienze digitali in linea con la legge europea e l’universal design. Sai come muoverti? Continua a leggere per affrontare il tema delle accessibility guidelines.
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Cos’è l’accessibilità, una definizione
Per approfondire l’European Accessibility Act (EAA) bisogna dare una definizione di accessibilità per disabili. In sintesi, si tratta della progettazione e realizzazione di prodotti e servizi che siano fruibili (appunto, accessibili) da tutte le persone. Questo indipendentemente dalle singole capacità fisiche, sensoriali o cognitive.
Per esempio, l’ingresso di un edificio dovrebbe essere accessibile a chi ha l’uso delle gambe ma anche alle persone sulla sedia a rotelle. Oppure, i segnali e le indicazioni leggibili dovrebbero essere presentate anche in braille per i non vedenti.
Concentriamoci sul digitale. L’accessibilità web o dei siti internet garantisce che i portali, le web app e le applicazioni mobile siano utilizzabili anche da ipovedenti, non udenti, persone con difficoltà motorie o con disturbi dell’apprendimento. Quindi, un prodotto accessibile su internet ha delle caratteristiche tali da essere fruite da tutti, senza discriminazioni.
Un esempio chiaro: quando progetti un sito web devi valutare con attenzione il font in modo da renderlo adatto a chi ha problemi di vista: deve essere abbastanza grande e con un contrasto adeguato. Inoltre le immagini, secondo l’accessibilità siti web, devono avere il testo alternative per facilitare la scansione dei browser dedicati agli ipovedenti.
Cosa dice la legislazione sull’accessibilità in Europa
L’European Accessibility Act (EAA) ha il compito di sistematizzare la normativa sull’accessibilità. Infatti, la Direttiva (UE) 2019/882 del Parlamento Europeo e del Consiglio, adottata il 17 aprile 2019, stabilisce requisiti di accessibilità per determinati prodotti e servizi nell’Unione Europea. L’obiettivo, come suggerisce il documento ufficiale, è quello di rimuovere le barriere create dalle norme degli stati e armonizzare le regole, tipo la legge Stanca sull’accessibilità presente in Italia dal 2004. Tutto ciò avviene in modo da promuovere una maggiore inclusione delle persone con disabilità.
La direttiva europea indica quali sono i prodotti e i servizi digitali interessati dall’European Accessibility Act (EAA) e in questa lista troviamo supporti di varia natura per gestire aspetti della vita quotidiana. Come, ad esempio, bancomat, biglietterie, macchine per il check-in. Ma anche smartphone, televisori digitali, servizi bancari e per il commercio online.
Inoltre, nel documento sono elencate delle accessibility guidelines per fare in modo che i prodotti e i servizi digitali siano fruibili dalle persone con disabilità. In questo elenco di attività utili per definire delle vere e proprie assistive technology abbiamo la progettazione di interfacce utente sempre più comprensibili. E l’adozione di misure per garantire la funzionalità operativa a tutti gli utenti. Anche quelli con disabilità.
Quali sono gli ambiti di applicazione dell’EAA?
Come anticipato, l’insieme di norme legate al tema dei disability rights si applica a tutti i meccanismi self-service interattivi come bancomat (ATM), distributori automatici di biglietti e terminali di check-in. Ma anche a smartphone, computer, apparecchiature per servizi audiovisivi e il pagamento elettronico.
Chi crea queste strutture IT deve garantire che i prodotti soddisfino i requisiti di universal design e accessibilità digitale, con apposizione della sigla CE come attestazione di conformità. Non finisce qui: importatori e distributori devono assicurarsi che i prodotti siano allineati con l’European Accessibility Act.
Tutto questo si applica anche all’accessibilità dei siti web per la pubblica amministrazione. Il committente deve esigere che il prodotto digitale rispetti le accessibility guidelines; la web agency che si occupa della realizzazione, invece, osserverà le regole imposte. Come, ad esempio, la compatibilità delle pagine web con lettori di schermo, dispositivi di ingrandimento, sistemi di input alternativi e altre tecnologie assistive.
Alcuni standard dell’accessibilità da rispettare
Per aiutarti a gestire i dettagli tecnici della web accessibility, e rispettare i principi proposti dalla legge sull’accessibilità europea, ci sono degli standard che puoi valutare. E a proporre nelle tue routine digitali grazie al contributo di un’azienda specializzata nel settore delle tecnologie IT.
ARIA (Accessible Rich Internet Applications)
Per chi si occupa di applicazioni web, e accessibilità dei siti internet, è fondamentale conoscere i principi WAI-ARIA (Web Accessibility Initiative – Accessible Rich Internet Applications). Ovvero, una serie di convalide del consorzio W3C per migliorare l’accessibilità digitale delle interfacce sviluppate in Javascript o HTML.
Una delle linee guida proposte dall’ARIA accessibility è la necessità di utilizzare attributi per definire ruoli semantici di un elemento in un’interfaccia nel momento in cui il codice HTML risulti poco collaborativo su questo punto. Esempio concreto: usare il tag con attributo <div role=”button”> per suggerire che il div è un pulsante e svolge questo ruolo. Ancora più precisi: <button aria-expanded=”true”> indica che un bottone porta ad aprire un menu o una sezione.
Detto in altre parole, queste indicazioni sono oro per i browser adatti agli ipovedenti. Le pagine web che rispondono all’accessibilità secondo ARIA devono essere presentate in modi comprensibili da tutti i sensi utili in quella circostanza (chiaramente non l’olfatto ma il tatto sì se utilizziamo i touchscreen).
Gli utenti con abilità differenti devono poter interagire con i controlli e la navigazione utile alle possibilità specifiche. Le interfacce risulteranno chiare e prevedibili; i contenuti saranno compatibili con le tecnologie assistive necessarie alle persone che hanno bisogno di browser o monitor particolari.
Conformità con WCAG
ARIA e WCAG sono parametri strettamente collegati. Basta dare uno sguardo al documento ufficiale del Web Content Accessibility Guidelines per capire che ci troviamo di fronte a un vero e proprio punto di riferimento per decretare una maggiore accessibilità ai contenuti web. L’obiettivo è garantire la possibilità fruizione del sito web a un pubblico composto anche da persone che soffrono di:
“Cecità e ipovisione, sordità e perdita dell’udito, limitazioni motorie, disabilità del linguaggio, fotosensibilità nonché combinazioni di queste, e si migliorerà in parte l’accessibilità anche per chi ha disturbi dell’apprendimento e/o limitazioni cognitive”.
Ci sono diversi livelli di implementazione. Le linee guida WCAG 2.1 si basano sulle WCAG 2.0 che a loro volta nascono dalle WCAG 1.0. E oggi possiamo parlare di una versione più avanzata: WCAG 2.2, sulla quale si basano diversi tool di accessibility testing. Alcuni punti di riferimento? In primo luogo devi proporre testi alternativi (tag alt delle immagini, ad esempio) per i contenuti non testuali, poi bisogna migliorare il contrasto tra carattere e sfondo garantendo che un eventuale audio non copra altre informazioni.
Ottimizzare la navigabilità, fornendo etichette menu chiare e comprensibili, è un imperativo. Poi è giusto usare anchor text descrittivi, insieme a percorsi semplificati che superino la pagine inutili, senza uno scopo o che non permettono di uscire facilmente. Ad esempio, la presenza dei breadcrumbs potrebbe essere decisiva. Inoltre, tutti i contenuti e funzionalità devono essere accessibili tramite tastiera, usabili anche da chi non può interagire con il mouse.
I migliori Web Accessibility Evaluation Tool
Appare ovvio che per avere una quadro chiaro della situazione dell’accessibilità su un sito web serve un solido lavoro di web accessibility testing. Bisogna valutare lo stato delle pagine web e utilizzare un validatore di accessibilità. Ovvero un tool di verifica dell’accessibilità per siti web e app. Quali sono i nomi da ricordare?
Contrast Ratio
Iniziamo con uno strumento semplice ma efficace. Contrast-ratio.org ti permette di superare uno dei test WCAG più importanti: il contrasto tra sfondo e carattere del testo. Basta scegliere il colore di questi due elementi per avere una valutazione veloce e precisa.
Axe by Deque
La verifica dell’accessibilità di un sito può essere effettuata anche con Axe, un toolkit open source per testare diversi aspetti che ci interessano. Molto interessante il fatto che ci sia un’estensione per il browser, perfettamente integrabile nei test automatizzati.
AccessibilityChecker
Un tool inserito nella lista dei WCAG validator – collegato ai parametri WCAG 2.2, EN 301 549, EEA – che ti consente di scegliere la normativa per valutare l’accessibilità. Come funziona accessibilitychecker.org?
Basta inserire l’URL del sito web per ricevere un report con un audit approfondito con eventuali problemi relativi alle mancanze in termini di web accessibility e disability right.
WAVE (Web Accessibility Evaluation Tool)
Stiamo presentando uno strumento gratuito – ma molto efficace in termini di accessibility checker – sviluppato da WebAIM. Il compito di WAVE è quello di analizzare l’accessibilità delle pagine web, trovando problemi e indicando miglioramenti sulla pagina.
Non ignorare le regole dell’accessibilità digitale
Le aziende devono prendere sul serio le indicazioni imposte dall’European Accessibility Act (EAA). Gli stati membri devono applicare le disposizioni a partire dal 28 giugno 2025. A partire da questa data, i prodotti e i servizi interessati dalla legge sull’accessibilità digitale dovranno essere conformi ai requisiti definiti.
Investire sull’accessibilità digitale – sia delle app che dei siti internet – ti permette di essere in linea con le regole imposte dall’European Accessibility Act (EAA) e di ampliare la platea dei potenziali utenti. E quindi dei clienti. Ma per implementare queste regole serve il contributo di un’azienda specializzata.