On premise è un termine che letteralmente significa nei locali e indica una tecnologia che eroga dei servizi da software fisicamente presenti nell’azienda che ne fa uso.
I dipendenti e in generale gli utenti possono quindi accedere ai software solo tramite determinati computer e server, senza la possibilità di farlo da remoto.
Come funziona nello specifico questa tecnologia? Su quali vantaggi si può contare?
Vediamo tutti i dettagli in questo articolo.
Indice dei contenuti
Cos’è un software on premise?
Affidarsi a un software on premise, significa installare fisicamente un programma in un computer, in un server aziendale o in un altro dispositivo.
Il programma in questo modo funziona a licenza e ne si può usufruire in base all’accordo stipulato.
Una volta che i software sono stati installati, è importante tenerli sempre aggiornati: vengono infatti proposti update con frequenza e sono fondamentali per migliorarne la stabilità e prevenire o affrontare minacce alla sicurezza.
Sfruttando una soluzione on premise l’utente ha a disposizione tutti i dati, che vengono custoditi nel proprio server sotto il suo diretto controllo.
On premise: vantaggi e svantaggi
Scegliendo questo tipo di soluzione, è importante tenere conto sia dei pro che dei contro.
Un vantaggio importante è che una volta acquistata, una soluzione on premise non prevede – in genere – spese aggiuntive nel periodo in cui viene utilizzata.
Nelle aziende più grandi, però, potrebbero essere necessarie numerose licenze per rendere accessibile a tutti un determinato programma, diventando così una spesa non indifferente e piuttosto onerosa.
Avere un software in locale significa poterlo aggiornare costantemente con gli update messi a disposizione: una risorsa importante che al tempo stesso rappresenta un lavoro aggiuntivo per tutti i dipendenti.
Inoltre arriva spesso il momento in cui – piuttosto che fornire nuovi aggiornamenti – gli sviluppatori decidono di proporre direttamente un software nuovo, spingendo le aziende all’acquisto e a sostenere un’ulteriore spesa.
Infine è giusto ricordare che – per questioni legate alla privacy – avere i dati presenti nel sistema e sempre in possesso dell’utente è un vantaggio considerevole.
Non c’è il rischio che vengano divulgati e si può decidere quali sistemi difensivi adottare.
Quando conviene scegliere un software on premise?
Alla luce dell’analisi fatta, quando a un’azienda conviene affidarsi a un software on premise?
Dopo avere esaminato i propri obiettivi ed esigenze specifiche, l’on premise può essere la scelta migliore se si vuole un totale controllo sui propri dati e sistemi, contando solo su un team tecnico interno e non su uno staff esterno di supporto.
Inoltre è l’alternativa più consigliata se non si è dotati di una connessione a Internet stabile e veloce, perché consente di accedere ai servizi nonostante si verifichino problemi di linea o interruzioni di rete.
Ma non solo: se già in partenza si possiede un buon hardware e macchinari sofisticati compatibili a cui non si vuole rinunciare, questo modello di utilizzo consente di sfruttarli ammortizzando i costi.
Infine è utile optare per un software on premise se il budget a disposizione è ridotto e non si prevedono spese aggiuntive a lungo termine oltre all’investimento iniziale.
I principali campi di applicazione
È difficile individuare specifici casi d’uso del software on premise, anche perché è opportuno tenere conto della grande importanza e popolarità che hanno assunto oggi le soluzioni basate sul Cloud.
Nonostante il notevole impatto del Cloud Computing, però, le soluzioni on premise rappresentano ancora oggi una scelta valida e affidabile per imprese e aziende.
In particolare in ambito sanitario, nel campo della finanza o nei settori dove è fondamentale garantire la massima tutela dei dati, un software di questo tipo è ampiamente diffuso.
Questo perché, a differenza del Cloud, le informazioni sensibili non sono in alcun modo accessibili da terze parti, i sistemi e i processi sono gestiti solo internamente e sono adottati i massimi livelli di protezione.
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