
Penetration test vs vulnerability assessment: due termini che troppo spesso vengono confusi, innanzitutto dagli imprenditori ma anche da chi opera nel comparto IT. I due strumenti, pur essendo necessari alla gestione dei sistemi informatici, hanno obiettivi finali differenti e modalità di azione diverse.
Penetration test e vulnerability assessment permettono di valutare, mediante una fase di test, qual è il livello di rischio informatico che interessa l’impresa. Il penetration test, chiamato anche pen test, simula l’attacco di un hacker con lo scopo di analizzarne le conseguenze e, laddove possibile, individuare le vulnerabilità del sistema.
Il vulnerability assessment, detto anche VA, effettua un check-up completo del sistema informatico con l’obiettivo di individuare le criticità infrastrutturali e della rete IT.
Penetration test vs vulnerability assessment: quale dei due strumenti scegliere per la propria azienda? Quali sono le differenze tra i due sistemi di analisi? Scopriamo i vantaggi dell’uno e dell’altro e le 5 principali differenze tra pen test e VA.
Indice dei contenuti
Cos’è un penetration test
Penetration test vs vulnerability assessment: per comprendere le differenze tra i due strumenti, occorre chiarire innanzitutto le caratteristiche di ciascuno. Iniziamo dal penetration test. Questo protocollo ha l’obiettivo di analizzare il grado di sicurezza delle difese informatiche di un’azienda. È possibile valutare tale parametro a seguito di una simulazione, tesa a rilevare le eventuali vulnerabilità che potrebbero essere sfruttate da un hacker.
Questo test consente di analizzare le più piccole criticità del sistema, dalla più pericolosa alla più nascosta, in modo da valutare le possibili conseguenze di un attacco hacker malevolo.
Un penetration test non ha solo la funzione di individuare le vulnerabilità: questo test, infatti, verifica attivamente se la falla scoperta può essere utilizzata dagli hacker, e in quale modo.
Gli attacchi hacker, sempre più frequenti e sofisticati, possono danneggiare in modo imprevedibilmente grave un’organizzazione. Per questo è fondamentale evitare qualsiasi falla nel sistema, per ridurre il rischio di esito positivo in caso di attacco hacker.
Un penetration test si suddivide, generalmente, in diverse fasi:
- information gathering, ovvero la raccolta delle informazioni;
- vulnerability scan and analysis. Vengono svolte scansioni automatizzate non invasive;
- exploitation. Durante questa fase, il penetration tester cerca di sfruttare le falle individuate;
- post exploitation. In base ai risultati della fase di sfruttamento (exploitation), si intraprendono le attività utili a sanare la falla o verificarne l’ampiezza;
- reporting. La creazione di un report consente di generare un caso studio, utile all’azienda per la progettazione di una soluzione, di una patch di sicurezza o per eventuali scenari futuri.
I vantaggi
Il pen test, quindi, non solo permette di individuare una pericolosa falla nell’infrastruttura, ma consente di comprendere in che modo un eventuale attacco hacker potrebbe corrompere il sistema, sfruttandone le vulnerabilità. I vantaggi del pen test, in definitiva, sono la possibilità di:
- individuare le vulnerabilità difficili da rilevare, soprattutto in ambienti IT, OT e IoT;
- analizzare le capacità di rilevamento e di risposta agli attacchi, con un approccio pratico più che teorico;
- valutare la gravità di un eventuale attacco;
- consolidare la fiducia nei sistemi di protezione aziendali.
Cos’è un vulnerability assessment
Penetration test VS vulnerability assessment: scopriamo, adesso, cos’è un VA e come funziona. Il vulnerability assessment, chiamato anche test di vulnerabilità, mira a individuare le criticità dei sistemi IT quali hardware, software web, reti informatiche, robot di produzione industriale o IoT.
Grazie al vulnerability assessment è possibile identificare le falle nel sistema, valutando i danni in caso di eventuale attacco. Lo scopo del VA è quello di prevenire gli attacchi informatici e contribuire a formulare una strategia di contenimento in caso di attacco.
Questo test, generalmente automatizzato, è in grado di evidenziare le anomalie e le debolezze presenti nel sistema informatico. Le attività di vulnerability assessment hanno l’obiettivo di rilevare il maggior numero possibile di vulnerabilità.
I vantaggi
La procedura di vulnerability assessment può garantire numerosi vantaggi:
- contribuisce a massimizzare la sicurezza dei sistemi informatici e delle reti, prevenendo l’attacco hacker o di un virus;
- riduce la possibilità di un rallentamento o del blocco delle attività;
- consente di risparmiare sui costi di ripristino delle funzionalità, in caso di rete o sistema danneggiato;
- permette all’azienda di rispettare il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR);
- contribuisce a migliorare la reputazione dell’azienda all’esterno. I danni provocati da un attacco informatico non investono solo le strutture interne, ma si riflettono enormemente anche sull’immagine dell’azienda, compromettendo la fiducia dei clienti e dei partner.
Le differenze tra penetration test e vulnerability assessment
Sulla base di quanto detto, la migliore soluzione è quella di inserire all’interno delle politiche di cyber security aziendale, sia il penetration test che il vulnerability assessment. Il campo d’azione, così come gli obiettivi dei due strumenti di analisi, presentano importanti differenze. Scopriamo quali sono i 5 tratti che distinguono penetration test e vulnerability assessment.
Quantità e profondità dell’analisi
La prima differenza tra pen test e VA, che è anche la più importante, è di tipo quantitativo. Il VA esegue un check-up completo del sistema, analizzando ogni criticità individuata e assegnando a ciascuna di esse un livello di pericolosità, sulla base del quale viene formulata una soluzione in grado di risolvere la falla. Il pen test, invece, si concentra su un unico punto debole del sistema, la falla più pericolosa ed evidente. Questo ethical hack attack non prende in considerazione tutte le altre criticità, ma solo la vulnerabilità considerata più pericolosa in caso di attacco hacker, con l’obiettivo di individuarne le cause e prevenirne le conseguenze.
Modalità di esecuzione
La seconda delle differenze tra penetration test e vulnerability assessment riguarda le modalità di esecuzione. Il VA è una procedura non invasiva, generalmente automatizzata e che non richiede un intervento manuale. La durata di un VA è pari circa a una settimana. Questo test può essere svolto durante qualsiasi ora della giornata ed è utile sia per piccole aziende che per studi professionali o imprese dalla struttura più articolata. Il pen test, invece, ha un impatto particolarmente aggressivo sul sistema informatico. Trattandosi di un attacco hacker, danneggia la stabilità della rete violando la cyber security, pur essendo un test di simulazione.
Frequenza del test
La terza differenza tra penetration test e vulnerability assessment riguarda la frequenza delle analisi. Mentre il VA può essere eseguito regolarmente, almeno una volta al mese, il pen test richiede particolari condizioni e non è possibile svolgere questo test frequentemente. La rete informatica, infatti, perderebbe continuamente stabilità provocando un danno economico piuttosto elevato.
Grado di automazione
La quarta differenza tra penetration test e vulnerability assessment riguarda il livello di automazione dei test. Mentre il VA è essenzialmente una procedura automatica (viene utilizzato uno scanner elettronico per eseguire una scansione globale dell’infrastruttura IT), il pen test prevede innanzitutto una fase di pianificazione e di raccolta informazioni. Solo successivamente si procede con il test, svolto manualmente in modo da simulare un vero attacco hacker.
Livello di rischio
L’ultima delle differenze tra penetration test e vulnerability assessment è il rispettivo livello di rischio. Il VA, essendo una scansione globale delle problematiche del sistema, non prevede alcuna controindicazione. Il pen test è invece molto più invasivo: potrebbe provocare il blocco, un fermo operativo o anche una violazione dei dati aziendali, con conseguente danno alle tecnologie. Un altro fattore da considerare, per quanto riguarda il pen test, è la tempistica: le attività risultano molto più lunghe a livello temporale. L’investimento economico, inoltre, è piuttosto alto.
Tabella riepilogativa:
DIFFERENZE | PENETRATION TEST | VULNERABILITY ASSESSMENT |
Quantità e profondità analisi | Analisi di una sola vulnerabilità. | Scansione globale delle vulnerabilità. |
Modalità di esecuzione | Impatto aggressivo sul sistema informatico. Danneggia la stabilità della rete violando la cyber security. | Procedura non invasiva, generalmente automatizzata e che non richiede un intervento manuale. |
Frequenza dei test | Richiede particolari condizioni e non è possibile svolgere questo test frequentemente. | Può essere eseguito regolarmente, almeno una volta al mese. |
Grado di automazione | Deve essere svolto manualmente. | Procedura automatica. |
Livello di rischio | Rischio alto (blocco, fermo operativo o violazione dei dati aziendali, con conseguente danno alle tecnologie). | Nessuna controindicazione. |
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