
L’Internet of Things è un fenomeno diventato ormai parte integrante della società moderna.
Un ecosistema di tecnologie che ci proietta direttamente nel futuro, creando importanti opportunità e ampliando le prospettive per le aziende e i cittadini.
Di cosa si tratta? Quali sono le sue applicazioni?
Vediamo ogni dettaglio.
Indice dei contenuti
Cos’è l’Internet of Things
L’Internet of Things – o IoT – significa letteralmente Internet delle Cose e indica l’insieme degli oggetti ritenuti intelligenti perché in grado di comunicare tra loro, creando una rete per lo scambio di dati.
Si tratta per esempio di Smart Car che si guidano da sole, di orologi che non si limitano a indicarci l’ora ma ci segnalano anche quante calorie bruciamo o di dispositivi con cui comunichiamo quotidianamente per ascoltare musica e impostare la sveglia.
Tecnologie digitali all’avanguardia che sfruttano la connessione a Internet per offrire prestazioni sempre più complesse e vantaggiose.
L’Internet of Things permette infatti di raccogliere e utilizzare dati provenienti da molte diverse sorgenti, massimizzarne le capacità di raccolta e sfruttarli per automatizzare dei processi e proporre nuovi servizi.
Alla base ci sono tecniche di Machine Learning e Intelligenza Artificiale e l’obiettivo è creare dei dispositivi capaci di fornire informazioni utili ai processi decisionali e aiutare le aziende ad avviarsi verso un’innovazione digitale.
IoT: un po’ di storia
L’Internet of Things comincia a essere teorizzata negli anni ‘80, quando alla Carnegie Mellon University per la prima volta si tenta di applicare dei sensori e la connessione di rete a un distributore automatico di bibite.
Nel 1994 Reza Raji divulga un importante articolo dove si teorizza la possibilità di integrare elettrodomestici e oggetti comuni in una rete automatizzata e nel 1999 il termine Internet of Things viene usato per la prima volta da Kevin Ashton – ricercatore del MIT – durante una presentazione per la Procter & Gamble.
Il progetto su cui stava lavorando Ashton riguardava lo sviluppo della tecnologia RFID, o radio-frequency identification: delle speciali etichette elettroniche applicabili più o meno ovunque e leggibili da remoto con speciali apparecchi radio.
L’obiettivo era facilitare la gestione degli oggetti da parte dei computer, arrivando poi a estenderne l’utilizzo a tutti gli oggetti in grado di interagire in rete.
Oggi quei tag si sono trasformati in sensori capaci di leggere diversi tipi di informazioni, dalla temperatura al movimento, dalla posizione GPS al peso, e trasmetterle ovunque nel mondo utilizzando i protocolli e le infrastrutture della rete Internet.
Creando processi digitalizzati, flessibili e intelligenti.
Come funziona l’Internet of Things?
Ad oggi si stima che nel mondo i dispositivi IoT connessi siano circa 7 miliardi.
Come funzionano? Come è stato possibile uno sviluppo così rapido?
L’Internet of Things è un fenomeno che nasce dagli incredibili traguardi raggiunti nel campo dell’elettronica e della comunicazione wireless, supportati da una digitalizzazione globale che negli ultimi anni ha avuto rapida accelerazione.
Gli elettrodomestici e oggetti comuni come automobili, termostati o macchine industriali hanno abilitato delle inedite capacità digitali e hanno acquisito la possibilità di raccogliere, elaborare e condividere dati in un ecosistema di reti.
La diffusione dell’IoT è stato inoltre favorito dai miglioramenti tecnologici che hanno permesso di creare sensori a scala microscopica – come i sistemi microelettromeccanici o MEMS – talmente piccoli da essere inseribili anche in svariati tipi di oggetti.
In più hanno avuto un ruolo decisivo le piattaforme standard, le reti Wi-Fi e la tecnologia Bluetooth, necessarie per affrontare la potenza di elaborazione dei dati e regolare la grande quantità di dati da trasferire. Oltre che servire a gestire la distanza e le limitazioni di energia.
Infine, perché l’IoT funzioni correttamente, entra in gioco l’Edge computing, che aggrega ed elabora dati in tempo reale.
È grazie alle nuove tecnologie e al potenziamento della connettività wireless, quindi, che l’Internet of Thing ha preso vita, diventando oggi un fenomeno di portata mondiale e determinante per lo sviluppo della società nel suo insieme.
Le tecnologie chiave dell’IoT
Il successo e la diffusione dell’Internet of Things è stato possibile grazie a tre diversi tecniche chiave che ne favoriscono lo sviluppo.
Vediamole nel dettaglio:
- Data Management e streaming analytics: con l’IoT si raccolgono enormi quantità di dati provenienti dai sensori e il Data Management è necessario per elaborarli in maniera funzionale. Si sfruttano quindi tecnologie di elaborazione dei flussi di eventi – come la streaming analytics, chiamata anche event stream processing – e in tempo reale si eseguono operazioni di analisi e Data Management.
I dati vengono filtrati, trasformati e inseriti in schemi logici che ne accrescono il valore. - Big Data Analytics: dall’Internet of Things proviene una delle fette più consistenti dei Big Data oggi circolanti. Grazie alla Big Data Analytics se ne può estrarre tutto il valore possibile, sfruttando tecniche come l’analisi predittiva, il Cloud computing, il text mining o il Data mining.
- Intelligenza Artificiale: grazie all’AI si può ricorrere a tecniche come Deep Learning e Machine Learning e aumentare il valore dei dati provenienti dai dispositivi intelligenti collegati per promuovere intelligenza collettiva e apprendimento.
Internet of Things e sicurezza
L’IoT si basa su una rete in cui sono integrati svariati oggetti che comunicano tra loro.
Per questo motivo è facile che l’ecosistema subisca un attacco informatico: un po’ per i possibili difetti di gestione e aggiornamenti e un po’ per la semplicità delle componenti informatiche che ne fanno parte.
Ci sono già stati casi di violazioni importanti, ai danni degli endpoint IoT o in seguito a un’attività di hacking sui sistemi operativi, e c’è il rischio concreto che le piattaforme IoT diventino negli anni bersaglio di attacchi informatici sempre più sofisticati.
Le soluzioni per un sistema di difesa efficace sono:
- Configurare con attenzione, usando solo password e credenziali di autenticazioni sicure.
- Assicurare l’applicazione delle patch.
- Aggiornare i sistemi operativi, i programmi di gestione e i driver.
- Integrare nella rete solo oggetti e prodotti affidabili e sicuri.
- Limitare ai dispositivi IoT la banda e in generale tutti i servizi accessibili.
- Rilevare e segnalare agli amministratori ogni anomalia, attività sospetta e possibile minaccia.

Internet of Things: alcune applicazioni
L’IoT è una tecnologia potenzialmente priva di confini, che può estendersi a quasi ogni settore e svilupparsi offrendo prestazioni sempre più all’avanguardia.
Negli anni ha infatti conquistato svariati campi, anche se non con la stessa velocità e gli stessi risultati: il livello di ciò che l’Internet of Things può offrire dipende infatti dalle tecnologie che ci sono a supporto, dalla situazione del mercato e dal valore che la creazione di un particolare oggetto intelligente può portare.
Quando i fattori sono favorevoli i traguardi che si possono raggiungere sono davvero importanti e in grado di stravolgere totalmente interi settori produttivi.
Analizziamo alcune delle principali applicazioni di questa tecnologia.
L’IoT nell’industria
Tra i settori che più hanno beneficato dell’Internet of Things c’è l’industria, che ha attraversato un profondo processo di digitalizzazione dando vita all’Industria 4.0.
Ben il 97% delle grandi imprese – infatti – ha adottato soluzioni IoT, grazie alle quali i procedimenti industriali si sono quasi del tutto automatizzati, diventando più efficienti e sicuri.
Nello specifico si parla oggi di:
- Smart Factory: controllo dell’avanzamento della produzione, gestione della sicurezza sul lavoro, manutenzione, controllo qualità, movimentazione dei materiali e gestione dei rifiuti.
- Smart Logistics: tracciabilità e monitoraggio della filiera grazie ai sensori e ai RFID e gestione della sicurezza nei poli logistici complessi.
- Smart Lifecycle: miglioramento del processo di sviluppo dei nuovi prodotti, definizione di attività strategiche di end of life management e gestione dei fornitori nella fase di sviluppo dei nuovi prodotti.
Grazie al’IoT si possono così ottenere grossi benefici a livello di flessibilità del bilancio energetico, previsioni più attendibili e un’importante riduzione degli scarti.
La nascita delle Smart City
Con l’Internet of Things nasce il concetto di città intelligenti: veri prototipi di città del futuro dotati di incredibili innovazioni applicate al contesto urbano.
L’obiettivo è offrire ai cittadini il maggiore livello di benessere possibile e migliorare l’efficienza energetica, creando degli ambienti all’insegna della sostenibilità, della vivibilità e della competitività.
Tra i principali progetti di IoT nelle città troviamo i piani di irrigazione dei parchi programmati in base all’umidità e alle previsioni meteo, o l’impianto che permette ai semafori di coordinarsi in un’unica onda verde in caso di emergenze e passaggi dell’ambulanza.
È importante sottolineare che nelle Smart City i progetti avviati hanno sempre un approccio incredibilmente integrato ed è raro che i comuni gestiscano le iniziative in maniera indipendente e non congiunta.
L’IoT entra nelle nostre case
Le Smart Home nascono dall’Internet of Things e dalla domotica e sono a tutti gli effetti case connesse e capaci di conciliare le esigenze di comfort, risparmio energetico e sicurezza di chi vi abita.
Questi tipi di case riescono a gestire da remoto o in modo automatico gli impianti e i dispositivi presenti all’interno, offrendo un altissimo livello tecnologico e adattandosi perfettamente ai giusti e alle abitudini delle perone che ci vivono.
Le principali applicazioni dell’IoT riguardano l’illuminazione, la climatizzazione e gli elettrodomestici, anche se spiccano gli Smart Home Speaker: assistenti vocali intelligenti con cui dialogare e svolgere innumerevoli attività e che hanno avuto un vero e proprio boom negli ultimi anni.
L’Internet of Things e i trasporti
Un settore trainante dell’Internet of Things è quello dei trasporti, che con i veicoli intelligenti ha dato il via alla mobilità del futuro.
Nello specifico si parla di Smart Car: delle auto in grado di comunicare informazioni in tempo reale, connettersi con altri veicoli e reagire all’ambiente circostante.
Delle soluzioni pensate per semplificare la guida del conducente, prevenire gli incidenti migliorando la sicurezza stradale e ridurre i consumi.
Grazie a questo tipo di veicoli si può inoltre beneficiare di nuovi modelli assicurativi e servizi di noleggio, ottimizzare il funzionamento del mezzo e rispondere alle emergenze in maniera tempestiva.
L’espansione delle Smart Car corre veloce e il fatturato ha già superato il miliardo di euro: i veicoli connessi sono oggi più di 16 milioni e l’IoT applicato ai trasporti si conferma essere un fenomeno di successo e con ancora grandi margini di crescita.
Il mercato dell’IoT in Italia
Lo sviluppo dell’Internet of Things sta avendo uno sviluppo esponenziale in tutto il mondo e anche in Italia i numeri parlano chiaro.
Nel 2019, infatti, il mercato italiano dell’IoT ha avuto un fatturato di 6,2 miliardi di euro, crescendo di 1,2 miliardi di euro rispetto al 2018.
Una crescita del +24% che ben rappresenta l’importanza che questo fenomeno ha anche nel nostro Paese, dimostrandosi perfettamente in linea con i trend degli altri Stati occidentali.
I segmenti che hanno il maggiore peso nel mercato IoT sono lo Smart Metering e lo Smart Asset Management.
Lo Smart Metering è l’insieme dei sistemi che consentono la telelettura e la telegestione dei contatori di energia elettrica, gas e acqua, dando vita a dei contatori intelligenti.
Lo Smart Asset è invece la gestione organizzata delle risorse e degli interventi di manutenzione.
Questi segmenti hanno un valore complessivo di 1,7 miliardi di euro e rappresentano il 27% del fatturato complessivo in Italia.
Hanno inoltre un peso importante lo Smart Building, la Smart Car e la Smart Agricolture, che hanno avuto una grossa crescita nel 2020 nonostante i mesi difficili dovuti alla pandemia di Covid-19.
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