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Tra strategia e sopravvivenza
La gestione dei dati è un processo aziendale che include l’acquisizione, l’archiviazione, la protezione e l’elaborazione di informazioni, le quali vengono richieste per garantire l’accessibilità, l’affidabilità e la rapidità dei propri utenti. Ultimamente si sente parlare di “Big Data”: in questo caso le informazioni vengono utilizzate per informare e sensibilizzare le decisioni aziendali facendo affidamento sulle notizie dettagliate riguardanti i comportamenti, le tendenze e le opportunità dei clienti per creare esperienze personalizzate.
Per semplificare tali operazioni, le aziende si rivolgono a piattaforme e soluzioni che raccolgono, analizzano ed archiviano dati, essendo quest’ultimi in misura sempre maggiore.
IoT e cloud storage
Secondo alcune fonti, entro il 2020 l’IoT (Internet of Things) genererà una quantità immensa di dati (più di 30 trilioni di gigabyte). Ciò significa necessaria maggior capacità di archiviazione all’interno dei data center del mondo. Tra i dati ritroviamo alcuni file più grandi, come acquisizioni audio e video, e registri e database più piccoli, basati su testo: questi file sono solitamente accessibili e modificabili, anche a lungo termine, quindi la potenza di elaborazione è indispensabile seppur la maggior parte di questi file occupa pochissimo spazio, il che li rende ideali per le unità e i server presenti nei moderni data center. Un esempio potrebbero essere i dati provenienti dai sensori dei macchinari utilizzati in impianti produttivi, che vengono prodotti in continuazione ed in grosse quantità.
Per diminuire i costi del servizio che potrebbero pesare sui propri clienti, la soluzione migliore è quella di utilizzare il cloud per estendere l’archiviazione e l’elaborazione dei dati cercando di ottenere un rendimento sull’investimento il prima possibile.
Un altro punto a favore del cloud risiede nella tempestività della gestione di dati che provengono da dispositivi IoT remoti, ossia lontano dal centro di archiviazione: potendo contare sui metadati, i dati rilevanti vengono elaborati, gestiti e salvati per essere resi accessibili in qualsiasi momento e da qualunque posto.
Sviluppi storici: a che punto siamo oggi?
Sebbene si sia diventati consapevoli circa l’importanza dei dati, non è massima la capacità di gestirli e salvarli correttamente. L’evoluzione dei sistemi di archiviazione è passata per le schede perforate meccanicamente (dispendiosi in termini di tempo e poco efficienti), per il nastro magnetico (che ha alti costi di gestione ed è indicato per un accesso ai dati non frequente), sino ad arrivare ai moderni Hard disk (HDD) ed ai più recenti SSD. Lo step successivo è stato la virtualizzazione (appunto tramite macchina virtuale) ed infine il cloud storage che sposta la responsabilità della gestione dell’hardware dalle aziende al provider di tale servizio.
La gestione dei dati su cloud è un’alternativa allo storage locale. Il cloud è utile come livello di archiviazione dei dati per il disaster recovery, il backup e l’archiviazione a lungo termine. Le risorse possono essere acquistate secondo necessità, i dati possono anche essere condivisi tra cloud pubblici e privati, nonché nella memoria locale.
Tra sfide e best practice
La semplice raccolta dei dati non è sufficiente; le imprese e le organizzazioni devono capire fin dall’inizio che la gestione dei dati e la loro analisi avranno successo solo quando penseranno a come guadagnare dai loro dati grezzi. Devono quindi andare oltre la raccolta di dati con sistemi efficienti per l’elaborazione, la memorizzazione e la convalida dei dati, usando strategie di analisi efficaci.
Un’altra sfida della gestione dei dati si verifica quando le aziende classificano i dati e li organizzano senza prima considerare le risposte che sperano di raccogliere. Ogni fase della raccolta e della gestione deve condurre ad una corretta analisi, per poter utilizzare nella miglior maniera tali informazioni, in modo da poter prendere poi decisioni aziendali realmente basate sui dati.
Per gestire al meglio i dati occorre:
- Concentrarsi sulla creazione di un’infrastruttura informativa che ottimizzi la capacità dell’azienda di trovare, accedere e utilizzare informazioni utili. Si può optare per la virtualizzazione e il cloud computing potendo contare su dispositivi mobili ed applicazioni
- Capire a quali informazioni prestare attenzione, mappandole e classificandole per scoprirne il valore relativo assegnando così diversa priorità a sicurezza, protezione e gestione delle risorse per le info che contano davvero
- Essere efficienti, memorizzare solo ciò di cui si ha bisogno
La governance dei dati discende dai metadati
Molti definiscono i dati come la risorsa più preziosa al mondo, un po’ come il petrolio nel secolo scorso. Occorre quindi saperli ben gestire ed utilizzare in modo da poter essere più competitivi: per fare ciò, molte aziende stanno cercando di andare oltre per trovare dei “dati sui dati”.
Stiamo parlando dei metadati, ossia di informazioni rilevanti che forniscono i mezzi per identificare, definire e classificare i dati all’interno di aree tematiche e consentono agli utenti ed ai tecnici di gestire i contenuti delle risorse nei sistemi informativi.
Di recente, i metadati, hanno assunto maggior importanza perché sono stati definiti elementi critici per il mantenimento del valore dei dati dell’organizzazione. Essi forniscono il collegamento tra la necessità (politica aziendale) e il valore delle informazioni. Una gestione efficace dei metadati fa riferimento alle attività associate a garantire che i metadati siano registrati al momento della creazione, raccogliendo così un ampio “portafoglio” di metainformazioni che sarà poi archiviato in un repository per l’utilizzo da parte di più applicazioni e controllato per rimuovere incoerenze. In breve, la governance dei dati utilizza la gestione dei metadati per imporre la gestione e la disciplina sulla raccolta e il controllo dei dati.
Tutela e consigli
Assume sempre più importanza il tema della privacy e della sicurezza: l’obiettivo principale del GDPR, come dichiarato dalla Commissione europea, è di promuovere l’eccellenza nella protezione dei dati per rafforzare la fiducia dei consumatori nell’economia digitale. Ciò significa restituire il potere all’individuo consentendogli di definire con precisione cosa può o non può essere fatto con i suoi dati personali.
Alcuni fattori possono essere determinanti per la protezione e la gestione delle informazioni, anche per i casi in cui si voglia massimizzare il profitto, indipendentemente dal fatto che ci si voglia affidare a soluzioni cloud o sistemi locali:
- Sviluppare un sistema di archiviazione dei dati
- Identifica i bisogni di “spazio”
- Implementare un sistema di storage a livelli, ossia identificare i dati più importanti e confidenziali e dargli le giuste priorità
- Fare dei backup regolari
- Se necessario chiedere l’aiuto a esperti nel settore, poiché non bisogna MAI sottovalutare la gestione dei dati, portatori di espansione e crescita
Conclusione: i (big) data sono il futuro
Nel futuro, il fatto di saper ben gestire i dati non sarà più un possibile vantaggio strategico ma si tratterà di un vero e proprio prerequisito, necessario per la sopravvivenza dell’azienda: occorre saper ben gestire questo volume di dati in costante crescita, abbracciando sistemi legati al provisioning e quindi i database cloud.
Dunque, come abbiamo avuto modo di vedere, gli elementi determinanti di un buon “Data Management” sono: la consapevolezza, la strategia, la protezione, il report in tempo reale e la formazione. Le informazioni, di cui un’azienda dispone, possono addossare sullo stesso business grosse responsabilità, se non sono protette nei modi adeguati e nel rispetto dei regolamenti in materia; inoltre le aziende che sapranno ben utilizzare i dati dei quali si è in possesso potranno affermare il loro vantaggio competitivo e poter fare la differenza nel settore.
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